Chi mi conosce sa che vivo a Livigno da circa una decina d’anni e che ho sposato molte usanze di questo posto meraviglioso, soprattutto quando si tratta di rimedi naturali.
Eh già, perché vivere in città un pochino ti allontana dall’ abitudine (di sicuro un po’ più scomoda ma più sana) di ricorrere a ciò che Madre Natura ci mette a disposizione per prenderci cura di noi. Spesso si ricorre a metodi più comodi e veloci (es: una pasticca e via!) per mancanza di tempo o semplicemente per pigrizia…ma questo è un altro discorso, magari lo riprenderò in un altro post! :)
Tornando al nostro Amaro Svedese, ricordo di averlo visto usare da una sposa il giorno del suo matrimonio.
In pratica la notte insonne che aveva passato, le aveva “regalato” degli occhi rossissimi.
Una sposa con gli occhi rossi???? Nooooooooo!
E lei cosa ha fatto? Mentre la parrucchiera le sistemava i capelli, si è applicata un cataplasma di Erbe Svedesi sugli occhi.
….Cata che??????
Hai ragione, l’ho pensato anch’io!
È un semplicissimo foglio di carta assorbente intriso di questo liquido dal colore marrone scuro, adagiato sulla parte da trattare (in questo caso gli occhi). Praticamente un impacco (ma cataplasma fa più figo! E poi sul libro si chiama così!)
Per farla breve, in un’ora…e dico 60 minuti netti…gli occhi della sposina sono tornati normali.
E non solo! Hanno retto perfettamente tutta la giornata!
Mi sono quindi incuriosita.
Chi ha portato alla luce questo mix portentoso di erbe è stata tale Maria Treben, vissuta all’inizio del secolo scorso.
Per Maria Treben, profondamente cristiana, le erbe officinali e le cure derivanti da esse sarebbero davvero la Farmacia del Signore. Ed è proprio così che intitola il suo libro in cui elenca le diverse erbe legandole alla cura di tantissimi disturbi e malattie.
Nello specifico dell’Amaro Svedese, può essere utilizzato come impacco o come integratore, cioè si può bere.
Nel caso in cui decidessi di berlo, è importante sapere che va diluito perché è molto concentrato. Qualche goccia in mezzo bicchiere di acqua tiepida è un rimedio interessante per:
mal di testa, mal di stomaco, cattiva digestione, intestino pigro, insonnia, raffreddori, influenza, malesseri generali da cambio di stagione, coliche, mal d’orecchio, mal di denti, dolori in genere, gotta, trombosi, flebiti, infiammazioni, emorroidi.
Il mitico cataplasma invece aiuta per rossori di qualsiasi natura, cicatrizzazioni delle ferite, verruche, macchie, angiomi, emorroidi, lividi, storte, reumatismi, tumefazioni, mal di stomaco e tutte quelle occasioni in cui metteresti una pomata antidolorifica.
Ci tengo a precisare che tutte le pratiche che trovi nel libro di Maria Treben, non sono accettate dalla medicina tradizionale. E qui potremmo aprire un capitolo sul perché…ma anche questo lo farò in altra sede. Sta di fatto però che il libro è stato tradotto in più di 20 lingue e ha venduto oltre 8 milioni di copie!
La signora Treben indica una ricetta ben precisa per realizzare l’Amaro Svedese: un mix di 11 erbe, tra cui radice di Curcuma e Zafferano, con le relative dosi.
Quindi se vuoi farlo a casa tua devi recuperarle tutte (o beccare un’erboristeria che ha già il mix pronto) e tenerle a macerare in un litro e mezzo di acquavite di grano o di frutta (alcool) che abbia gradazione alcolica 40°. Il tutto va introdotto in una bottiglia a collo largo per 15 gg al sole o in vicinanza di una fonte di calore.
Ogni giorno, il composto va agitato. Dopo 15 gg puoi travasarlo in bottiglie più piccole che chiuse ermeticamente, vanno messe in frigorifero. Lo “shake” va ripetuto ogni volta che si decide di usarle.
L’Amaro Svedese ha una durata lunghissima. Stiamo parlando di anni!
Per cosa lo uso io?
Quando faccio un po’ la monella a tavola e mi faccio prendere un po’ troppo dalla gola, per gli erpes, se ho preso un po’ troppo sole, sulle ferite da freddo, ogni tanto ne metto un goccino nel bagno caldo, se sono raffreddata, per placare la tosse, e quando aspettavo il mio piccolo Martino mi è capitato un mal di denti per cui non potevo intervenire con i medicinali (che in casi estremi uso anch’io!). In posa sul dente incriminato, nel giro di qualche minuto mi ha dato immediatamente sollievo!
Che dire! Parola d’ordine: provare!
La salute è un bene così prezioso che vale la pena farlo! Soprattutto se provare non ci costa poi tanto.
Come sempre ti invito a condividere la tua esperienza con me.
Scrivimi, scrivimi e scrivimi!
Su info@bormoline.it, sulla nostra pagina FB Bormoline o su What’s app al 371 3518546
Sono curiosa di sapere di te, delle tue esperienze in merito alla bellezza o alla pelle, di cosa usi per avere un aspetto pieno di salute e quali sono i tuoi piccoli gesti quotidiani per raggiungere il benessere!
Aspetto tue!
Emy